Salvami.

A tredici anni mi ha salvata Lei e la convinzione di essere qualcosa di unico, diverso, eterno.

A quindici anni mi ha salvata la musica. E i Nirvana, soprattutto i Nirvana.

A diciassette anni mi ha salvata. No, forse li sono un po’ morta. A diciassette anni mi ha salvata un’autodistruttiva forza di vivere, il teatro, la pittura,la scrittura. Mi ha salvato aggrapparmi al primo capitato, mi ha salvato la necessità di essere più forte per qualcuno che non poteva esserlo. Mi ha salvata perdere pezzi di me,dimenticare pezzi di me.

A ventun anni mi ha salvata aver aperto gli occhi, d’improvviso, come quando ci si sveglia da un lungo e strano sogno. Era tutto sbagliato.

A ventitrè anni mi salvi Tu. Ma a ventitrè anni mi spezzi,confondi, uccidi sempre Tu. Mi salva leggere, avere amici immaginari che vivono avventure fantastiche tra parole straordinariamente ben affiancate. Mi aiuta cucinare e scrivere perchè sono le sole cose in cui mi sento brava.

Sono una che ha bisogno di essere salvata. Molto spesso. Se mi togli i miei salvagenti, le mie ancore, il mio piccolo mondo in cui nessuno mi può ferire, affondo.

V.