Il giorno in cui mi sono sposata.

Come in tutte le favole che si rispettino,Lui era bellissimo. Occhi azzurri,sorriso smagliante,raccoglieva mazzolini di margherite per me. Nell’ingenuità dei suoi undici anni mi voleva sposare a tutti i costi,la nostra casa sarebbe stata la capanna costruita con assi di legno marcio nel bosco. All’epoca passavo l’estate tra le Dolomiti,come una piccola Heidi a caccia di girini e frutti di bosco e Lui era quello che mi  tendeva la mano nei percorsi più difficili,mi proteggeva dalle api e condivideva la ciccolata con me. Era tutto ciò che una bambina di dieci anni potesse desiderare! La sorella,di qualche anno più grande, acconsentì ad organizzare tutto,mentre l’altro membro della compagnia,Nocciolo,avrebbe fatto le veci del prete. Nel bosco sotto casa si trovavano un sacco di mirtilli,il cui succo macchiava tremendamente la pelle. La sorella li usò per dipingermi la bocca e le guance:mi sembra ancora di sentire l’urlo di disperazione di mia madre quando mi vide conciata il quel modo.
Mentre Serena mi impiastricciava la faccia mi disse:”Finalmente vi darete un bacio!Nicolò non aspetta altro!” Panico. “U-un bacio?” Credo di aver ripassato mentalmente tutti i baci visti su pellicola,tentando di estrapolare l’essenza tecnica di quell’atto a me sconosciuto. Ok ci sono le labbra (all’epoca ovviamente il fattore lingua non mi passava nemmeno per l’anticamera del cervello),ma poi? La testa come la metto? Soprattutto avrei dovuto dare dimostrazione delle mie abilità amatorie davanti ad altre persone. Vedendo il terrore nel mio sguardo,Serena tentò di tranquillizzarmi invano. Stavo per mandare all’aria il matrimonio quando si decise di lasciarci,al termine della cerimonia,un po’ di intimità:nel frattempo avrei trovato il modo per distrarre il maritino (solo molto tempo dopo avrei capito che esiste solo un modo per distrarre veramente un uomo. Lo sport,che avete capito?!).
Nicolò mi tenne stretta la mano per tutto il rito- li scoprii con orrore quanto le mani possano sudare-e anche nel breve tragitto sino alla casetta nel bosco. Li davanti,con il succo di mirtillo incrostato sul volto e il cuore che batteva forte,continuava a tenermi la mano. I suoi denti bianchissimi,i miei occhi terrorizzati,i suoi occhi blu,la mia gola secca,le sue mani nelle mie.

Da piccola credevo che un uomo e una donna si incontrassero,si infilassero in eleganti vestiti da cerimonia e decidessero di vivere “felici e contenti’. La storia era tutta li,una lunga passeggiata dal momento dell’incontro al momento del ‘si’,ostacolata,eventualmente,da qualche drago sputafuoco o strega cattiva. Nessuno mi aveva mai raccontato di uomini che sposano uomini,di donne che sposano altre donne,di figli che assistono al matrimonio dei genitori,di genitori che decidono di tradire quel si,di sesso senza amore,di streghe che scopano con il principe,di principesse che in realtà sono streghe.
E nonostante queste allettanti favole da adulti,sono circondata da gente che si sposa,che felice raggiunge questo traguardo,pensando che la lotta sia finita,che la battaglia sia vinta. Il matrimonio è come la scena che prefirisco nei film romantici-quelli all’americana dove il finale è scontato tanto quanto l’intero andamento della storia. La scena in questione-punto fondamentale della trama- è quella in cui lei rincorre lui (e magari lo trova con una,che poi si scopre essere solo la sorella) o,ancora meglio,lui rincorre lei. Che succede dopo?

Dopo ci sarà la voglia di mollare,di scappare,di ferire l’altro. Dopo ci sarà un braccio intorno alla tua Vita ogni volta che ti sveglierai,ci sarà la colazione pronta e panni da lavare. Ci saranno grida,ci saranno risate,ci sarà la voglia di spazi vuoti in cui l’altro non potrà entrare. Dopo ci saranno decisioni da prendere,di quelle che possono spezzare,di quelle che possono ricostruire. Dopo ci sarà chi correrà un po’ più veloce dell’altro,ma si fermerà per aspettare. Per ricominciare a correre assieme. Ci saranno accuse,ci sarà poco ossigeno,ci saranno famiglie ingombranti che spezzeranno l’equilibrio. Ci saranno fotografie per tutta la casa con volti felici,così simili a quelli, ormai invecchiati,che  in quella casa ci abitano.
Ci saranno due mani.
Due mani che continueranno a stringersi nonostante le unghie spezzate,i calli e le ferite,nonostante tutte le cose che hanno afferrato o che avrebbero voluto afferrare,nonostante tutte le carezze,nonostante tutte le botte che hanno dato;due mani in cui è impresso ogni centimentro della superficie dell’altro (ma tutte le volte sarà come scoprirla di nuovo),due mani che continueranno a stringersi anche se i corpi a cui appartengono tendereanno in direzioni differenti.

V.

immagine dalla rete

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25 pensieri su “Il giorno in cui mi sono sposata.

  1. bellissimo il tuo post, anche se io penso che niente è mai per sempre…

    • Niente è per sempre, sono d’accordo. Ma quel qualcosa sarà eterno, secondo me, se sarà in grado di mutare e noi con lui. 🙂

  2. È davvero bello, davvero reale.

  3. … lacrime a fiumi … oggi va così. Oggi non era per me questo post.
    Ancora in cerca di due mani così …

    • *Le passa un fazzolertino per asciugarsi le lacrime* Mi spiace Claire ma sono sicura che due mani così,pronte a stringere le tue, esistano.

  4. Tutto ciò è davvero molto bello. Finché non arrivano i figli.

    • Ogni volta che scrivi questo tipo di commenti penso “Topper lo scapolo d’oro!” 🙂
      Ma i bambini sono così belli!!*.*

  5. umanoalieno

    Tutto è possibile, come hai scritto. Ma, se non si prova, non sapremo mai se, veramente, abbiamo trovato quello che desideriamo.

    • Giusto. Il problema è che, a volte, i desideri mutano! Bisogna esser bravi a mutare anche noi!:)

      • umanoalieno

        Hai ragione 🙂 Ma, anche il mutamento… bisogna vedere se siamo stati noi, a cambiarlo, o se è stato tutto il tempo che abbiamo perso, senza riuscire a cogliere l’attimo 🙂

  6. Un sospiro. Non è andata così ma avrei voluto. Molto ben scritto, davvero.

    • Ho letto il tuo blog. La nostra vita ha punti in comune, solo che tu sei moglie e io figlia in quella situazione. 🙂

  7. diciamo che hai tralasciato qualche particolare della vita matrimoniale, come il pigiama in pile di lei e la canotta bucherellata di lui da cui fuoriescono i peli delle ascelle!!!!! 🙂 scherzo! a parte il fatto, credo che sia una rappresentazione poetica del vivere insieme la tua. scherzo o verità, se l’amore esiste esso durerà sempre.

    • Non ho tralasciato quella parte, è la parte più realistica…e ho già scritto almeno un centinaio di post!:)
      Sarà una visione un po’ poetica, ma anche la poesia richiede impegno e dedizione! 😉

  8. Direi davvero un bel matrimonio!

  9. Se io sapessi raccontarti la storia dei miei nonni… la adoreresti 😉
    ti devi fidare.

  10. Basta mi arrendo! potrei mettermi in testa di scrivere d’amore, ma in confronto a te, ne uscirebbero solo quattro scarabocchi su un foglio spiegazzato e maculato d’inchiostro.
    Come hai fatto a mettere questa piccola essenza di vita in queste parole?
    Svelami il tuo segreto!XD

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